annana ha scritto:
Credo che tutti abbiano capito che da quando esiste il divorzio,il matrimonio ,quasi sempre ,è destinato a finire. Perché succede questo?
Non vorrei disilluderti, ma i matrimoni finivano anche prima dell'entrata in vigore della legge sul divorzio.
Anche volendo tralasciare millenni di matrimoni combinati per puro interesse economico (pratica che fino a poco più di 100 anni fa costituiva la grande maggioranza dei matrimoni, e che in determinate aree geografiche è ancora oggi la prassi comune), non puoi non ammettere che la legge ha solo portato alla luce del sole quanto accadeva tacitamente tra le mura domestiche.
Con tutto il mondo di violenze, fisiche e psicologiche, che tali situazioni comportavano.
Ti sfugge infatti il piccolissimo particolare che la legge sul divorzio abbia spesso e volentieri fornito a donne e bambini anche lo strumento per sottrarsi ad eventuali sevizie domestiche.
annana ha scritto:
Ora la vita sembra un disco mandato a forte velocità,non ci si ferma un attimo a pensare ;ci arrendiamo ad ogni minima difficoltà,perché crediamo sempre che ci possa essere un qualcosa che soddisfi meglio i nostri bisogni ,a spesso dopo aver rovinato la vita del coniuge e dei figli,ci ritroviamo più infelici di prima e non vogliamo ammetterlo.
Credo che su questo particolare punto, già affrontato in precedenza, tu parta "prevenuta" a causa (correggimi se sbaglio) di un'esperienza negativa.
Ti ostini a figurare il divorzio come se fosse provocato unicamente dall'egoismo di uno dei due partner (fammi indovinare, il marito?), il quale, senza apparente motivo (se non il bisogno di appagare il proprio ego), lascia il/la coniuge.
Le ragioni che possono portare ad un divorzio sono molteplici, e non credo possano essere ricondotte unicamente al senso di insoddisfazione tipico della società postmoderna.
Sicuramente gioca un ruolo, maggiore o minore, a seconda delle persone coinvolte, della loro cultura, esperienza, formazione e morale, ma additarlo come principale responsabile del fenomeno mi sembra oltremodo semplicistico e riduttivo.
Conosco tante coppie divorziate che hanno poi intrapreso felicemente un percorso di vita con altri partners, dando luogo, a volte, a famiglie "allargate" o "intrecciate".
Se queste famiglie vivono serenamente, dovremmo disprezzarle per il solo fatto che non rispondono al canone comune di famiglia?
annana ha scritto:
Ma dove è scritto che in tutti i matrimoni ci debbano essere sempre e solo litigi,tanto da fare la felicità dei figli solo se ci si separa?
Hai ragione, non è scritto da nessuna parte.
Ma è innegabile che ci siano
anche matrimoni in cui i litigi sono all'ordine del giorno.
Come sempre, generalizzare non è il modo corretto di affrontare la questione.