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FESTA CONTINUA
di Davide Sartori
Moena- Le feste ci saranno ancora e si chiameranno come sarà deciso dalle singole organizzazioni territoriale del Pd; potranno continuare, quindi, a chiamarsi come avvenuto in questi anni Feste de l’Unità del Pd oppure feste della Margherita o feste dell'Ulivo, incoporando anche il nome della città o del tema della festa. Non solo, ma la vera sfida è di non perdere nessun appuntamento, ma anzi di incrementarli fino a raddoppiare. almeno il numero degli appuntamenti.
La prima assemblea degli organizzatori e dei tesorieri del Pd, che si è svolta venerdì 11 pomeriggio, nella sala dibattiti del teatro Navalge di Moena, ha dato risposta a uno degli interrogativi che, in questi mesi, più volte avevano tenuto banco, quello del destino delle feste di partito.
Il responsabile nazionale delle Feste del Pd, Lino Paganelli (foto), davanti a una platea attenta, è stato chiaro, mettendo l’accento sull’importanza di proseguire questa tradizione delle feste di partito che rappresenta una delle caratteristiche migliori della politica: quella che mette insieme partecipazione e passione.
“La missione –spiega Paganelli- è moltiplicare il numero di Feste. Ogni circolo dovrebbe avere momenti di aggregazione; l’ambizioso obbiettivo è di arrivare alle 8.500 feste: almeno una per circolo”.
“Le feste devono costruire relazioni con la società -aggiunge Andrea Orlando, il responsabile dell’Organizzazione del Pd- ecco perché dobbiamo aumentare i dibattiti, le occasioni di confronto politico”.
A toccare il tema delle risorse economiche è Mauro Agostini, tesoriere nazionale del Pd, che ha evidenziato come le feste debbano continuare a essere un importante e trasparente strumento di finanziamento.
All’assemblea ha partecipato anche il noto scrittore e sceneggiatore Vincenzo Cerami, responsabile nazionale Cultura del Pd. “L’aria che si respira intorno al Pd –ha detto- è estremamente interessante. E’ qualcosa di nuovo; può cambiare la politica italiana non solo dal punto di vista burocratico. Non dobbiamo convincere, ma ascoltare. E trovare soluzioni”.
Nonostante riconosca le difficoltà del percorso intrapreso, Cerami non cela l’ottimismo: “il linguaggio sta cambiando, si aprono nuove vie ed è così che si cambia la politica”.
(13 gennaio 2008
www.festaunita.it)